Struttura dell’archivio

A seguito dell’intervento di riordino, l’archivio della Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto si organizza su 18 serie archivistiche di cui una, la quarta, a sua volta organizzata in otto sottoserie archivistiche. In particolare:

Fondo: Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto, 1920-2018

serie 1: Verbali delle sedute dell’organo direttivo dell’ente, 1934-2018
serie 2: Protocolli degli esibiti, 1953-1998
serie 3: Carteggio ed atti dell’Opera Campana dei Caduti, 1922-1955
serie 4: Carteggio ed atti in buste tematiche, 1952-2017

sottoserie 4.1: Consiglio di Reggenza, 1954-2004
sottoserie 4.2: Vertenze relative alla natura giuridica dell’ente ed allo spostamento della Campana dei Caduti dalla sua sede originaria, 1953-1988
sottoserie 4.3: Documentazione relativa al patrimonio dell’ente, 1955-2000
sottoserie 4.4: Rapporti con stati esteri, 1920-2009
sottoserie 4.5: Rapporti con istituzioni e organismi amministrativi, 1952-2004
sottoserie 4.6: Rifusione e trasferimento della Campana dei Caduti, 1960-1987
sottoserie 4.7: Concorso nazionale per la progettazione di un monumento per la Campana dei Caduti, 1961-1973
sottoserie 4.8: Manifestazioni, cerimonie ed attività divulgative e promozionali, 1954-2017

serie 5: Corrispondenza varia ordinata cronologicamente, 1953-2003
serie 6: Rassegna stampa, 1922-2016
serie 7: Pubblicazioni, 1927-2004
serie 8: Fotografie, 1924-2018
serie 9: Audiovisivi, 1951-2011
serie 10: Albo d’onore caduti italiani e austro-ungarici del Sacrario militare Castel Dante di Rovereto, 1926-1950
serie 11: Bilanci preventivi e consuntivi, 1952-2006
serie 12: Documenti giustificativi, 1952-1999
serie 13: Libri mastri, 1954-1998
serie 14: Giornali di cassa, 1922-1999
serie 15: Riepiloghi mensili vendite, 1986-2005
serie 16: Riepiloghi mensili visitatori, 1965-2008
serie 17: Registri delle presenze dei visitatori, 1965-2006
serie 18: Registro di carico e scarico relativo al magazzino dell’ente, 1980-1994

Storia archivistica

L’archivio prodotto e conservato dalla Fondazione Opera Campana dei Caduti ha condiviso le sorti e gli spostamenti che la Campana “Maria Dolens” ha subito nel corso della sua storia, fino alla collocazione – dopo la terza fusione del monumento – sul Colle di Miravalle nel 1965. Da allora il fondo è stato conservato presso gli uffici della Fondazione.
Il complesso documentario testimonia l’attività istituzionale e amministrativa della Fondazione dall’atto della sua costituzione formale (D.P.R. 18.1.1968) e nelle epoche precedenti, con le varie fisionomie giuridiche e denominazioni assunte dal 1922. Fino al 1952 ogni attività legata alla costruzione, all’inaugurazione, all’attività della Campana dei Caduti ruotò attorno alla figura del fondatore Antonio Rossaro (1883-1952). Vista la molteplicità di ruoli e incarichi che il sacerdote ricoprì nel periodo tra le due guerre e fino alla morte all’interno delle istituzioni roveretane (Biblioteca civica, Museo della guerra, Accademia degli Agiati…), nonché le relazioni istituzionali da lui intessute e coltivate nel tempo, le testimonianze scritte relative al suo lavoro di animatore e amministratore della Campana si trovano in diverse sedi e istituti di conservazione. La documentazione conservata presso la Fondazione presenta pertanto tratti di forte complementarietà con nuclei documentari presenti negli archivi di alcune istituzioni presso le quali don Rossaro operò (in particolare la Biblioteca Civica e il museo della Guerra).
La documentazione presente nel fondo è prevalentemente in lingua italiana ma, data la collocazione sul livello internazionale delle attività svolte, non mancano carte anche nelle seguenti altre lingue: tedesco, francese, inglese, ceco, croato, giapponese, greco moderno, polacco, portoghese, rumeno, russo, serbo, sloveno, spagnolo, svedese e ungherese.
Sono previsti continui incrementi di documentazione derivante dall’attività della Fondazione Opera Campana dei Caduti.
L’archivio della Fondazione Opera Campana dei Caduti è stato dichiarato di interesse culturale dalla Soprintendenza ai beni culturali della Provincia autonoma di Trento (det. n.161 del 23.02.2017).

Criteri di ordinamento e inventariazione

L’ordine nel quale si presenta la parte più antica del fondo – dai primi anni ’20 al periodo della morte di Rossaro – è il frutto di una operazione di organizzazione della documentazione, di selezione e di riordino effettuata nel periodo della reggenza di padre Eusebio Jori (per la maggior parte nel corso degli anni ’60). Le evidenze di tali interventi sono numerose. Le più visibili riguardano la selezione di documentazione relativa ai rapporti con le autorità civili e politiche durante il periodo tra le due guerre e l’amministrazione dell’ente, e l’organizzazione di una consistente parte dei carteggi in fascioli che riportano un titolo, che riassume sinteticamente il contenuto di ognuno di essi, e una numerazione progressiva da 1 a 287. Tale assetto è testimoniato anche da uno strumento di corredo, denominato “Indice”, che elenca e descrive i fascicoli numerati. Possiamo ipotizzare che la sua redazione risalga alla prima metà degli anni ’60, che abbia avuto luogo in vista del trasferimento dell’archivio a Colle di Miravalle, al seguito della Campana, e che sia attribuibile a Sergio Mozzi, per lunghi anni impiegato presso la Fondazione Opera Campana dei Caduti in qualità di segretario. Stando alla testimonianza di Pietro Monti, già reggente della Fondazione dal 1984 al 2003, a Mozzi si deve anche la tenuta dell’archivio: “Sergio fin dagli anni Cinquanta ha seguito l’attività della Campana con attenta professionalità ed ha documentato in modo esemplare le varie iniziative, le varie realizzazioni […] Era la memoria della vita e delle vicende della Campana che ricordava con precisione nei dettagli e che documentava con un archivio che nel tempo è diventato imponente per la ricchezza di corrispondenza, di materiale fotografico, di rassegne stampa […]” .(1)Pietro Monti "E' morto Mozzi, l'anima della campana" in "Trentino", 3 aprile 2013.
Questa sezione del fondo, all’interno della quale si possono identificare modalità diverse di protocollazione, classificazione e ordinamento attribuite all’epoca della formazione dei documenti, è stata descritta rispettando l’assetto testé delineato. Tale documentazione è andata a costituire la serie deonomiata “Carteggio ed atti dell’Opera Campana dei Caduti” le cui unità descrittive al suo interno hanno mantenuto le intestazioni originali e la posizione di ciascun fascicolo secondo la numerazione (continua e progressiva) attribuitagli nell’elenco.
Anche l’intervento di riordino dei carteggi prodotti a partire dalla prima metà degli anni ’60, esclusi dal suddetto elenco e in gran parte riconducibili all’attività della Fondazione Opera Campana dei Caduti, ha mantenuto e descritto – secondo i dettami del metodo storico – l’organizzazione originaria, che nella maggior parte dei casi era strutturata in fascicoli e buste di carteggi riguardanti un medesimo argomento/affare/oggetto.
In alcune altre sezioni del fondo si poteva identificare un criterio prevalente di accumulazione e strutturazione della documentazione secondo un criterio di omogeneità tipologica, che è rimasto inalterato, dando vita alle serie dei registri dei verbali degli organi direttivi, dei protocolli degli esibiti, della rassegna stampa, del materiale fotografico ed audiovisivo, della documentazione contabile, amministrativa e gestionale che chiude la sequenza seriale della struttura.
Muovendo da un principio di ordinamento e descrizione che proceda dal generale al particolare, le varie unità archivistiche e documentarie sono state organizzate e inventariate con un criterio cronologico all’interno dei rispettivi ambiti, ad eccezione di quelle appartenenti alla suddetta serie “Carteggio ed atti dell’Opera Campana dei Caduti”, che hanno mantenuto la posizione assegnata loro dalla numerazione originale indicata in elenco.

Criteri di descrizione adottati

Ciascuna unità/sottounità descrittiva riporta i seguenti dati:
– segnatura, formata dal numero della partizione, della sottopartizione (quando presente) seguito dal numero dell’unità; essendo ancora in essere l’attività dell’ente si è scelto di inserire una segnatura aperta che ricomincia da 1 in ogni partizione
– titolo originale (tra virgolette) o attribuito
– estremi cronologici della documentazione, dal più remoto al più recente
– contenuto
– lingua della documentazione indicata esclusivamente in serie di documentazione multilingue
– tipologia documentaria e, limitatamente ad alcune serie, computo delle carte
– eventuali note e osservazioni.
In corso d’opera si è scelto di descrivere analiticamente i carteggi relativi alla nascita dell’ente e ai primi decenni di attività, raccolti nella serie “Carteggio ed atti dell’Opera Campana dei Caduti”.