Pur essendo originario del Trentino e fortemente legato al Trentino fin da giovane, con tutto l’ardore della sua passione irredentista, Don Antonio Rossaro fu incardinato alla diocesi di Trento praticamente solo negli ultimi tre lustri della sua vita (dal 1938 in poi, pur avendo vissuto a Rovereto dal 1921 in poi). In realtà fu incardinato nella diocesi di Trento anche qualche anno in gioventù non meglio precisabile. Quando infatti viene incardinato nella diocesi di Rovigo, per poter essere orinato sacerdote nel 1910, viene richiesta e ottenuta la escardinazione dalla diocesi di Trento (decreto del 15 luglio 1910). In considerazione del fatto che Antonio Rossaro veste l’abito ecclesiastico per la prima volta il 12 settembre 1900 a Volvera e riceve la tonsura il 23 settembre 1905, è probabile che l’incardinazione originaria nella diocesi di Trento non sia antecedente a quest’ultima data (e dunque della durata si al massimo quattro anni).
Presso l’Archivio diocesano di Trento si conserva in effetti un fascicolo personale intestato a Don Rossaro (A) contenente perlopiù la documentazione relativa alla pratica di incardinazione del 1938. Facendo una ricerca più estesa entro gli Atti Ecclesiastici ( B), per gli anni antecedenti alla prima Guerra mondiale mirando alla figura di Rossaro si riesce a individuare solo la documentazione relativa alla escardinazione del 1910 (mentre nulla vi è inerente alla originaria incardinazione di Rossaro); per il periodo storico successivo alla prima Guerra mondiale invece, soprattutto dal 1921 in poi, ovvero dal rientro a Rovereto di Don Rossaro, si trovano solo occasionali carte perlopiù legate alle vicende dalla Campana dei Caduti. Infine una ricerca è stata fatta sul Fondo Endrici (C), ovvero le carte di corrispondenza del Principe Vescovo Celestino Endrici che ha retto la diocesi di Trento dal 1904 al 1940, dunque coprendo quasi tutto il periodo della vita ecclesiastica di Don Rossaro (a parte l’ultimo decennio). Anche qui si trovano carte relative al periodo successivo alla prima Guerra mondiale (molte delle quali relative alla vita della Campana dei Caduti), ad eccezione di una importante lettera di Antonio Rossaro del 1907, scritta nelle stesse settimane in cui veniva ‘cacciato’ dall’Ordine dei Padri Giuseppini, con la quale supplicava il Vescovo di accoglierlo nel Seminario di Trento e dalla quale si può dedurre che la richiesta durava da un certo tempo e che il Vescovo Endrici, rifiutandogli l’accesso al seminario di Trento, gli aveva proposto di rivolgersi ad altre diocesi (ma non sappiamo quali e sulla base di che argomenti offrisse questa soluzione alternativa). E’ comunque ragionevole pensare che lo spunto di rivolgersi alla diocesi di Rovigo, poi effettivamente seguita da Rossaro, sia quindi da attribuirsi al Vescovo di Trento Endrici.

A – Fascicolo personale

Atti ecclesiastici, Pers. 832/1938

Il fascicolo degli Atti Ecclesiastici intitolato “Rossaro D. Antonio [data di morte aggiunta in seguito]” contiene principalmente una raccolta di corrispondenza inerente l’avanzamento della pratica di incardinazione del 1938:

12.3.1938 / lettera in entrata, a firma di Don Rossaro, in cui questi dichiara di aver espresso il desiderio di venire incardinato nella diocesi di Trento già in una lettera del 21 giugno 1934. Riferisce di aver già incontrato in proposito il vescovo di Adria Mons. Mazzucco, “nella cui Diocesi, per un complesso di circostanze, fui incardinato nel 1910, e ivi ordinato”, e sollecita quindi l’avvio della pratica assicurando che a Rovigo non ci sono elementi di contrarietà alla sua re-incardinazione a Trento;

26.3.1938 / minuta di lettera inviata dalla Curia di Trento alla diocesi di Adria Rovigo in cui si dichiara la disponibilità a procedere con l’incardinazione di Don Rossaro a Trento, a seguito della sua domanda, ma si richiede in merito il parere vincolante della diocesi di Adria Rovigo e, nel caso di parere favorevole, si chiede a che titolo era stato ordinato ad Adria lo stesso Don Rossaro;

5.4.1938 / lettera in entrata inviata dalla diocesi di Adria Rovigo ad accompagnamento del decreto di escardinazione di Don Rossaro emesso il giorno precedente (conservato in copia assieme alla lettera), in cui si dichiara che Don Rossaro “è stato ordinato in ‘Servitium Diocesis’ ” (si chiude richiedendo una copia del decreto di incardinazione una volta emanato);

8.4.1938 / minuta di lettera inviata dalla Curia di Trento alla Curia di Adria Rovigo in cui si ringrazia per l’invio del decreto di escardinazione di Don Rossaro e si chiedono “informazioni de natalibus, vita, moribus ac studiis previste dal can. 117,2”;

30.4.1938 / lettera in entrata dalla Curia vescovile di Adria Rovigo con cui si inviano le notizie richieste, anagrafiche, relative agli studi, alle mansioni svolte e al suo contegno personale;

6.5.1938 / minuta della lettera spedita dalla Curia vescovile di Trento all’Arciprete della parrocchia di San Marco, a Rovereto, per portare avanti la pratica di incardinazione – con particolare riguardo al giuramento di Don Rossaro che deve essere raccolto in parrocchia su modulo prestampato e rispedito in Curia (che procederà successivamente a inviare alla parrocchia stessa copia del decreto di incardinazione);

8.5.1938 / modulo prestampato di “Iuramentum servitii diocesis” (spedito dalla curia di Trento assieme alla precedente lettera e rispedito a Trento controfirmato dell’Arciprete della parrocchia di San Marco a Rovereto Vigilio Parteli);

12.7.1938 / minuta della copia del decreto di incardinazione alla diocesi di Trento spedita (verosimilmente) a Rovereto.

Oltre a queste carte, il fascicolo conserva poi una modesta raccolta di altre carte di corrispondenza:

  • lettera di Don Rossaro alla Curia di Trento del 26 ottobre 1947 e successivo scambio del settembre 1948, il tutto con oggetto lo svolgimento degli Esercizi Spirituali Triennali;
  • lettera di Don Rossaro, su carta intestata dell’Opera Campana dei Caduti (OCC), datata 6 settembre 1950, in cui chiede l’imprimatur per il libro che è di imminente pubblicazione La Campana dei Caduti.
  • minuta di lettera indirizzata dalla Curia di Trento al Pontefice, datata 16 novembre 1951, in cui si chiede una speciale dispensa a margine delle precarie condizioni di salute di Don Rossaro (in calce vi è una ulteriore minuta con breve nota in latino inviata il 4 dicembre successivo in cui si da conto della dispensa ottenuta, forse da inviarsi alla parrocchia di San Marco a Rovereto);
  • scambio di corrispondenza tra la Curia di Trento e la sede arcipretale di San Marco a Rovereto del 1952 inerente il pagamento di messe in ricordo di Don Rossaro (morto il 4 gennaio 1952) da parte degli eredi dello stesso.

Il fascicolo conserva infine anche due estratti da stampa quotidiana:

  • Articolo da “L’avvenire d’Italia”, del 11-12 giugno 1936, Il giubileo sacerdotale di Don Antonio Rossaro, a firma di Giuliano della Rovere, dedicato a Don Rossaro (con resoconto della vita e dell’opera) nell’imminenza dei festeggiamenti pubblici programmati a Rovereto in onore de ricorrenza del 25° anniversario di sacerdozio di Don Rossaro;
  • Articolo da “L’Adige”, del 25 gennaio 1952, Don Rossaro. Prete roveretano, scritto in memoria di Don Rossaro scomparso il 4 gennaio precedente (con breve resoconto della vita e dell’opera);

B – Spoglio degli Atti Ecclesiastici

Un sistematico spoglio della serie degli Atti Ecclesiastici (prima del 1912 archiviati come ‘Libro B’, dal 1912 in poi ripartiti in Atti Ecclesiastici e Atti Amministrativi) alla ricerca di carte connesse alla vita e all’opera di Antonio Rossaro, svolta sulla base delle rubriche di protocollo, ha dato un unico riscontro precedente al rientro in Trentino di Rossaro dopo la fine della prima guerra mondiale). Si tratta di un nucleo di carte relative alla pratica di escardinazione dalla diocesi di Trento del 1910 preliminare alla incardinazione nella diocesi di Adria Rovigo (Libro B, b. 778, E 1871/1910):

8.7.1910 / lettera inviata alla Curia della diocesi di Trento dalla Curia della diocesi di Adria Rovigo in cui si riferisce della richiesta di Antonio Rossaro di essere incardinato nella Diocesi di Adria Rovigo e si chiede, da un lato che sia rilasciato il decreto di escardinazione (“ad Ordines suscipiendos”) del Rossaro stesso dalla Diocesi di Trento, dall’altro che siano date informazioni sempre sul Rossaro essendo che “dovrebbe essere quanto prima promosso al S.O. Del Sudiaconato”;

11.7.1910 / lettera prestampata (“[…] in conformità all’istruzione ‘De litteris testimonialibus pro adspirantibus ad statum regularem’ pubblicato nel Foglio Diocesano N. 9 pag. 78 del 1881) inviata dalla Curia di Trento all’Arciprete Decano Vigilio Parteli di Rovereto per raccogliere le informazioni richieste su Antonio Rossaro, compilata dal Parteli il 13 successivo (ed evidentemente rispedita in Curia);

15 luglio 1910 / minuta del decreto di escardinazione e minuta della lettera di accompagnamento del decreto di escardinazione da inviarsi alla Curia della diocesi di Adria Rovigo in cui si da conto anche delle informazioni raccolte su Rossaro, tute positive (risulta cancellato nella minuta l’unica osservazione critica “si è mostrato un po’ volubile portandosi ora di qua ora di là”);

20.7.1910 / lettera dalla cancelleria della Curia di Adria Rovigo, in cui si comunica dell’avvenuta incardinazione a seguito della escardinazione rilasciata a Trento e del successivo giuramento di Rossaro di dimora e servizio presso quella Diocesi.

A parte questo nucleo di carte del 1910, lo spoglio delle rubriche di protocollo degli Atti Ecclesiastici ha permesso di individuare carte connesse alla presenza e all’attività in Trentino di Don Antonio Rossaro solo a partire dal 1926 in poi, perlopiù connesse con la vita della Campana dei Caduti. Lo spoglio è stato condotto, oltre che in riferimento al nome Rossaro, con i termini “Rovereto: S. Marco” (la parrocchia dove Rossaro prestava servizio dando messa tutte le domeniche), “Rovereto: S. Giorgio” (la parrocchia presso cui Rossaro si impegnò attivamente), “Rovereto: Campana dei Caduti”:

1926 /3291 Rovereto: Museo storico italiano della guerra: ricerca dati statistici requisizione delle campane
1930 /2286 Rovereto: S.Marco: benedizione gagliardetto d. Balilla
1930 /3529 ‘Campana dei Caduti’ per Messa solenne d. Requiem il 4/11
1930 /3651 Rovereto: Campana Caduti: indulg. Il 2/11
1930 /4370 Rovereto: Chiesa di S.Giorgio: pala d’altare
1933 /2765 Rovereto: Campana dei Caduti: indulgenza
1936 /877 Rossaro d. Antonio: patente di confessione
1937 /1250 Rossaro d. Antonio: patente di confessione
1938 /1872 Rovereto: Campana dei Caduti: lettera della Secreteria di Stato
1940 /751 Rossaro d. Antonio: giurisdizione [documento mancante]
1940 /1188 Rovereto: Consacrazione Campana dei Caduti, compiacimento Secreteria di Stato
1941 /734 Rovereto: Campana dei Caduti: lettera dell’Ufficio di Propaganda
1944 /1358 Rossaro d. Antonio: patente di confessione
1945 /4359 Rovereto: ‘Campana dei Caduti’: richiesta radiomessaggio alla S.Sede
1947 /7023 Rovereto: Campana caduti
1949 /1122 Rossaro d. Antonio: giurisdizione
1951 /5072 Rossaro d. Antonio: messa de Gratia e Breviario
1952 /Pers. 428 Rossaro d. Antonio: † Rovereto il 4 gennaio 1952
1952 /Pers. 429 Rossaro d. Antonio: invio d. messe, rifusione messe non celebrate

C – Fondo Celestino Endrici, spoglio della corrispondenza

Da una indagine condotta sul regesto della corrispondenza del Vescovo Celestino Endrici (in carica dal 1908 al 1940, anno di morte) si può riscontrare che nel fondo Endrici si conservano circa venticinque lettere che coinvolgono in qualche modo Antonio Rossaro. Anche in questo caso, ad eccezione di una sola lettera, si tratta di carte successive al 1921, anno di rientro di Rossaro a Rovereto dopo la prima guerra mondiale. Qui di seguito uno ‘spoglio’ di quanto trovato (anno/numero dell’atto/breve descrizione con eventuale voce di regesto):

1907 /335 lettera del 20 ottobre 1907 così identificata nel regesto: “Il chierico Antonio Rossaro di Rovereto supplica d’essere accettato in seminario”.
1924 /114 Due missive su carta intestata della Campana dei Caduti di AR a margine della solenne presentazione a Rovereto della Campana (non individuate nel regesto).
1924 /119 Nucleo di due lettere e una nota su carta intestata de “La Campana dei Caduti” così identificato nel regesto: “Rossaro: Don A. Rossaro ringrazia il Vescovo che consacrò la Campana dei Caduti e lo invita all’inaugurazione della stessa.”
1925 /132 Lettera datata Rovereto 28.V.1925 di ringraziamento per l’intervento alla cerimonia di consacrazione della Campana e di invito per l’inaugurazione (non individuata nel regesto).
1927 /128 Una lettera e due note manoscritte a margine della nomina di AR quale cappellano militare capo, scambio così identificato nel regesto: Roma, Rovereto, Trento: La Congregazione del Concilio chiede se Don A.Rossaro possiede le doti richieste per la nomina a Cappellano militare.”
1928 /19 Lettera di data Rovereto 22.I.1928 con un breve messaggio di ringraziamento (non individuata nel regesto).
1928 /71 Rovereto: Don A. Rossaro invia al Vescovo per conoscenza copia della sua lettera a Mussolini nella quale protestava contro D’Annunzio che il 16/3 visitò la campana dei caduti e si comportò da padrone esclusivo della stessa.
1932 /86 Rovereto: Don A.Rossaro invia all’Arcivescovo per conoscenza copia del suo pro-memoria da lui presentato al podestà di Rovereto contro il trasporto della Campana dei Caduti a Castel Dante.
1934 /9 Nucleo di tre lettere e una minuta a margine di una richiesta avanzata da AR affinché il PV Endrici scriva una nota di presentazione a margine del volume del pittore Armani dedicato all’arte cristiana, così identificato nel regesto: “Rovereto: Don A. Rossaro prega l’Arcivescovo di Vergare alcune righe che verrebbero riprodotte sulla copertina d’un volume di studi sull’arte cristiana compilato dal pittore Armani.”
1939 /97 Lettera di AR su carta intestata de “La Reggenza dell’Opera della Campana dei Caduti” per la benedizione della rifusa Campana dei Caduti, così identificata nel regesto: “Rovereto: Don A. Rossaro informa che la Campana dei Caduti è stata rifusa ed invita l’Arcivescovo a benedirla.”
1939 /114 Nucleo di due lettere (non individuato nel regesto) di cui una inviata al Vescovo dalla Città del Vaticano per l’ammissione all’Accademia degli Agiati di Rovereto di Alberto Tulli, la seconda inviata da Rossaro, coinvolto dal Vescovo che si da disponibile per fare quello che può per la causa.
1939 /44 Nucleo di documentazione così identificato nel rgesto: “Ordine di Malta 18.IV.1940 conferisce a Cel. Endrici la Gran Croce dell’Ordine: non viene accettata per la mancata lettura della Benedizione del Papa alla rifusa Campana dei Caduti di Rovereto.”