Giorgio Wenter Marini (Rovereto, 1890-1973), architetto e artista, cugino di Antonio Rossaro (le madri erano sorelle), è stato una delle figure più importanti della cultura artistica trentina della prima metà del ‘900. Terminati gli studi a Monaco di Baviera nel 1914, si trova immediatamente a dover fare la difficile scelta della diserzione una volta chiamato alle armi dall’Impero Asburgico. Espatria in Italia riparando in un primo tempo a Rovigo dove ha un appoggio fondamentale nel cugino sacerdote, successivamente a Roma dove troverà più stabilmente lavoro. (A Rovigo conosce la futura moglie Rosina Trombella che, nel 1918, sposerà in una cerimonia officiata dal cugino a Rovigo). Antonio Rossaro coinvolge fin da subito il talendo grafico del cugino artista, sia per la grafica e l’illustrazionee delle sue opere letterarie (1) che per diverse opere realizzate nell’ambito dell’attivismo irredentista e interventista, come la rivista “Alba Trentina” (carta intestata, grafica e copertine dei fascicoli) (2a,b), cartoline postali variamente commemorative e altri stampati (3a,b,c). I due cugini dopo la guerra si ritrovano a Rovereto a partire dal 1921 e la loro collaborazione prosegue nell’ambito dell’impresa di Antonio Rossaro della Campana dei Caduti per cui Giorgio Wenter realizza disegni e stampati vari, carta intestate, illustrazioni promozionali e celebrative (4a,b,c,d); artisticamente più ambiziose sono tre incisioni allegoriche del 1925 celebrative della fusione, del trasporto e dell’innalzamento della Campana (5a,b,c). Wenter Marini disegnerà anche la carta intestata di Rossaro quale direttore della biblioteca civica di Rovereto (6) oltre a cose più personali (il suo ex libris e alcune illustrazioni per componimenti lirici). Presterà infine la sua opera anche nel momento estremo della scomparsa del cugino sacerdote, nel 1952, disegnando la tomba della prima tumulazione presso il cimitero di Rovereto (7) e dando alle stampe il suo testamento spirituale (8).